venerdì 20 gennaio 2017

Quanto guadagna un giocatore di tennis?

Lo sport del tennis ha da qualche anno superato il miliardo di fan, tra Europa, America, Asia posizionandosi al quinto posto come sport più seguito e diffuso al mondo.
La sua origine potrebbe essere individuata in giochi appartenenti alla cultura greco-romana o in un gioco praticato dai Longobardi (poi denominato pallacorda), anche se il tennis come oggi lo conosciamo è figlio di lawn Tennis, nato a Birmingham nel 1874.

Gli italiani hanno scoperto la passione per questo sport negli anni ‘50/’60 grazie a Nicola Pietrangeli, primo italiano a vincere un torneo del Grande Slam (Roland Garros 1959-1960) ed in seguito con Adriano Panatta, vincitore insieme alla squadra italiana della prima Coppa Davis.

Dopo aver conosciuto un po’ meglio questo sport, vediamo ora quanto guadagna un giocatore di tennis, il Tennista.


Quanto guadagna un giocatore di Tennis?


Si è solito pensare che il Tennis sia uno sport che faccia guadagnare bene, e che la maggior parte dei professionisti sia abbastanza ricco.

Ecco, cominciamo con lo sfatare questo mito. È vero ci sono tennisti molto ricchi, ma in proporzione al totale dei giocatori, questi sono pochi.

Per poter capire la differenza tra i vari tennisti e capire, dunque, i loro guadagni, bisogna fare riferimento al famoso Ranking ATP, la classifica dei giocatori professionisti.

Il Ranking ATP è il sistema che permette di stilare la graduatoria di tutti i tennisti prendenti parte agli eventi ATP, Challenger e Futures e che hanno guadagnato almeno un punto in uno dei tornei disputati.

Partendo da qui possiamo dirvi che la classifica è composta da 2088 atleti e possiamo dire con assoluta certezza che i Tennisti che vivono bene grazie al tennis sono mediamente i primi 150. Si, capito bene 150 su 2088.

Di questi solo i primi 15, sono milionari.

Lo stipendio di un tennista va a definirsi in due modi: introiti derivanti dagli sponsor e premi per le vittorie dei match e dei tornei.

Consideriamo che i loro stipendi sono lordi, comprendono quindi spese e tasse. I tennisti, infatti, devono sostenere personalmente i costi di viaggi, alloggi e ovviamente devono pagare le tasse.

Prendiamo per esempio un giocatore che bazzica intorno al posto 150 in classifica ATP che riesce a percepire in un anno circa 150.000 dollari. Graveranno su tale cifra circa il 25% di tasse, il 35% fra trasporti e alloggi e un buon 10% riservato al compenso del proprio coach.

Facendo due semplici calcoli, capiamo bene che resta uno stipendio medio, quasi quanto quello di un normale impiegato.

Salendo in classifica naturalmente le cose cambiano. Prendendo in esame i primi 10 posti in classifica ATP di questo 2016, ci troviamo dinanzi a queste cifre:

1. Andy Murray (GBR)    $16,349,701
2. Novak Djokovic (SRB)    $14,138,824
3. Milos Raonic (CAN)    $  5,588,492
4. Stan Wawrinka (CHE)    $  6,856,954
5. Kei Nishikori (JPN)    $  4,806,748
6. Marin Cilic (HRV)            $  3,475,205
7. Gael Monfils (FRA)    $  3,372,418
8. Dominic Thiem (AUT)    $  3,060,508
9. Rafael Nadal (ESP)    $  2,836,500
10. Tomas Berdych (CZE)    $  2,612,055

Questo è quello che guadagnano i Top del Tennis, non sono certo bruscolini, soprattutto se ci andiamo a d aggiungere per ognuno le sponsorizzazioni che fanno lievitare, e non di poco, queste cifre.

Quanto guadagna Djokovic?


Djokovic è uno dei tennisti più forti del mondo, è stato leader incontrastato per più di un anno, attualmente è stato scavalcato da Andy Murray, sappiamo per certo che Djokovic guadagna 14 milioni di dollari l'anno aldilà di altre sue attività private e sponsor che al momento non conosciamo, probabilmente tra sponsor e investimenti privati Djokovic arriva a guadagnare e superare i 30 milioni di euro l'anno..

Perché non bisogna scommettere sui tornei minori?

Sin dall'inizio abbiamo sempre sottolineato il fatto che i tornei minori cioè quelli in cui il premio in denaro è basso, sono spesso soggetti a combine, in particolar modo i tornei dove i grandi campioni non partecipano. Questo significa che quei tornei possono essere ricchi di sorprese inaspettate, e quindi un professionista del Betting non dovrebbe giocarli.

venerdì 13 gennaio 2017

Masaniello nelle scommesse: Cos'è e come funziona

Prima di spiegarvi cosa è un Masaniello, sarà bene capire chi è Masaniello.
Qualcuno potrebbe fare confusione e pensare al famoso personaggio citato nella famosissima canzone Je so' pazzo di Pino Daniele, in realtà come potete vedere dalla pagina su Wikipedia, lui era un rivoluzionario napoletano vissuto nel 1600.

Il famoso sistema matematico che andremo a spiegare invece è stato concepito da Massimo Mondò che ha ideato il sistema e poi per implementarlo su Excel si è avvalso dell'aiuto di un ragazzino di nome Ciro Masaniello. E' stato poi per questa coincidenza di cognomi che il sistema è stato intitolato MASANIELLO, merito al ragazzo Ciro e onore al rivoluzionario!!!

Nato nel 2002 quindi da un'idea di Massimo Mondò e Ciro Masaniello, il metodo Masaniello è il sistema più conosciuto tra gli scommettitori italiani. Esso, infatti, è una tecnica di "money management"( gestione dei soldi investiti ) applicata al betting.
Ma come funziona il metodo Masaniello? Ecco di seguito una piccola guida a questo strumento utilissimo per voi scommettitori consapevoli.


Abbiamo capito che bisogna munirsi di file Excel per facilitare i calcoli e tenere tutto sotto controllo.

Cominciamo dall'obiettivo che questo metodo si prefigge di raggiungere. Basandosi su un ragionamento statistico/matematico, ha il fine di ottimizzare l'importo da giocare su una puntata, tenendo conto dell'esito delle giocate precedenti.

Rispetto ai sistemi tradizionali, a parità di eventi indovinati rispetto a quelli giocati, si ottengono rendimenti nettamente superiori. La maggior parte degli scommettitori sfruttano questo metodo scegliendo i match e quindi le giocate in successione e in contemporanea.

Per poter usare il file e quindi per avere un corretto funzionamento del metodo, occorre impostare i seguenti parametri:


- Cassa, il capitale da investire nel sistema
- Quota, per ogni evento, su cui si andrà a scommettere
- Numero di eventi che crediamo di poter indovinare rispetto al numero totale di eventi da giocare.

Una volta inseriti i dati necessari, il sistema è pronto all'uso. Ogni puntata verrà calcolata in base al risultato della giocata precedente, in modo da tenere fissi i parametri di cui sopra.

La progressione può terminare in due casi:

Il raggiungimento dell'obiettivo, cioè abbiamo raggiunto il numero di eventi indovinati prefissati;
Il mancato raggiungimento dell'obiettivo e cioè abbiamo esaurito la cassa e quindi il capitale investito.

Esempio su come impostare un Masaniello


Facciamo un esempio, per essere più chiari.
Pensiamo di giocare 20 eventi a quota 1.30 con un capitale di 150 euro.

Impostiamo il parametro cassa a 150. Sperando di prendere almeno 15 eventi, impostiamo appunto a 15 il NUMERO EVENTI. Questo significa che possiamo sbagliare addirittura 5 eventi su 20.

Con le strategie tradizionali, sbagliare i primi 4 pronostici o gli ultimi 4 non fa nessuna differenza. Con il Masaniello, invece, sbagliare le prime 4 giocate significherebbe bruciare tutta la cassa e terminerebbe la progressione.
Per fortuna è molto improbabile sbagliare diversi eventi consecutivi con quote basse.

Se poi dovesse proprio andare male, è sempre possibile correre ai ripari modificando il numero di pronostici attesi giusti, allungando quindi la progressione.

In BetSystem ribadiamo spesso che bisogna avere più conti con diversi book, in modo tale da poter avere sempre una vasta gamma di quote fra cui scegliere la migliore; questo potrebbe essere un grosso vantaggio per chi vuole fare del Masaniello un sistema infallibile.

Noi abbiamo creato una strategia con il masaniello a dir poco avvincente, in quanto ci permette di ottenere numeri molto importanti. Se sei interessato a conoscerla contattaci.

Buon Betting.

martedì 10 gennaio 2017

Come coprire una schedina?

Diciamoci la verità…una delle frasi più sentite nei centri scommesse è “Cavolo ne ho sbagliata solo UNA”
Non l’abbiamo solo sentita, ma ahimè, chissà quanti di noi l’hanno pronunciata in prima persona!!!

E’ possibile, però, evitare questi spiacevoli inconvenienti facendo quello che in gergo si chiama “copertura”, sacrificando, cioè, parte dell'eventuale vincita per assicurarsi un guadagno sicuro a prescindere dal risultato dell'ultima partita.

Bene, siamo qui per voi, vogliamo spiegarvi in maniera semplice e completa, come coprire una scommessa multipla quando ci manca un solo match da “prendere”.

Innanzitutto bisogna fare una valutazione prima che si verifichi la possibile copertura.
Infatti, sarebbe opportuno fare un'analisi quando si studiano i pronostici.
Se siamo bravi, possiamo fare in modo che ci sia la possibilità di coprirsi già prima che inizino i match scommessi, come? Ve lo spiego subito.
Nell'analizzare e scegliere i match da inserire nella nostra multipla, basta scegliere un evento con inizio successivo alla fine degli altri eventi della multipla. In questo caso si avrà la possibilità e il tempo necessario per coprirsi.



Come coprire una schedina quando manca una partita?


Supponiamo di aver giocato una multipla da 5 eventi sul calcio e che, se vinta, frutti 100€.
Consideriamo il seguente scenario: abbiamo beccato le prime 4 partite e per chiudere la multipla dobbiamo attendere l'esito finale nel posticipo Napoli – Sassuolo, che per noi dovrà essere 1.
I nostri 100 euro sono in mano ai partenopei. Abbiamo, quindi, il timore di vedere gli uomini di Di Francesco fare la partita della vita e vanificare tutti i nostri sforzi; vogliamo quindi essere nella posizione di non rischiare che si verifichi questo scenario e vogliamo invece stare tranquilli e portarci a casa un guadagno certo, qualsiasi sia il risultato del posticipo.

Come calcolare una copertura?

Vediamo quindi come “coprirci” le spalle.
Il nostro scopo quindi sarà vincere anche se il Napoli pareggia o perde. Dobbiamo, insomma, scommettere sull'X e sul 2 in singola o sulla Doppia Chance X2.

Il calcolo è semplicissimo.
Supponiamo di aver trovato le seguenti quote:

Segno X a 5.50
Segno 2 a 10
Segno X2 a 3.2
Prendiamo l'importo della eventuale vincita della multipla e dividiamolo per le quote che abbiamo trovato per ottenere gli importi. Quindi:

100 / 5.5 = 18,2 euro per coprire l'eventuale pareggio
100 / 10 = 10 euro per coprire l'eventuale vittoria esterna
100 / 3.2 =  31,25 euro per coprire entrambi i risultati scoperti

In sintesi, scommettendo 18,2 euro sul pareggio a 5.5 e 18,2 euro sul 2 a 10 o 31,25 euro sulla DOPPIA CHANCE a 3,2 otteniamo una vincita lorda di 100 euro a prescindere dal risultato dell’ultima partita della multipla.

Ciò significa che, qualunque sia l’esito della partita, avremo un guadagno netto pari a
100 – 10 – 18,2 = 71,8 euro con le due giocate singole oppure a
100 – 31,25 = 68,75 euro giocando la DOPPIA CHANCE.

Naturalmente in questo caso sceglieremo di giocare le due singole e non la DOPPIA CHANCE.

Se pensiamo che le chance di un pareggio siano superiori a quelle della vittoria esterna, possiamo variare leggermente le cifre da scommettere, spostando sull'X parte dei soldi da scommettere sul 2.

E' importante che l'ultima partita abbia quota alquanto bassa, cioè in questo caso la vittoria del Napoli era quotata ad 1,3, quindi di conseguenza le altre quote erano alte e si prestavano benissimo alla copertura. In caso contrario, dovremmo investire troppi soldi per coprire gli altri segni e la copertura potrebbe non essere più conveniente.
Siete pronti ad eliminare dal vostro frasario l’odiata “Cavolo ne ho sbagliata solo UNA”?

Come fare una copertura in Smartbets?


In Smartbets il concetto delle coperture è fondamentale, il mio impero l'ho costruito con una giusta tecnica per le coperture, perché senza questa tecnica prima o poi il sistema salta.

Per coprirsi con Smartbets bisogna assistere almeno agli ultimi 20 minuti dell'ultima partita in corso, cioè guardare(seguire) l'ultima partita che si sta giocando. Questo è fondamentale per tutelare il proprio investimento, altrimenti ci si ritrova al 4 step del sistema, quando si poteva essere benissimamente al primo.

Esempio 1:  Beer Sheva-Inter di giovedì scorso. Inter in vantaggio 2-0 e Villareal avanti 1-0. Ormai sembra fatta, ma l'unica squadra "sicura" è il Villareal, in quanto gioca contro una realtà veramente infima, e non può permettersi di perdere la partita. L'Inter invece ci ha abituato a partite molto strane, alla fine del primo tempo Handanovi si è fatto ammonire per perdita di tempo sul 2-0.

Così abbiamo giocato 1X mettendoci 20,00€ a quota 8.50, e siamo usciti fuori con un attivo di 76,00€

Esempio 2: Genoa-Juventus di domenica, avevamo giocato NO GOAL, il Genoa si è subito portato in vantaggio, quindi abbiamo pensato di averla persa. Ma al 75' la quota del GOAL era salita a 3.70, e qualche istante dopo aveva raggiunto e superato quota 4. Così facendo, al 75' mi sono coperto e sono riuscito a chiudere il sistema con un attivo di 131,00€.

Le coperture sono fondamentali, finché non si vedrà il betting come un investimento e la domenica si preferirà andare a fare shopping si perderà soltanto, o al massimo si otterranno guadagni limitati. Nessuno dice che ci si debba annullare per il Betting, attenzione, ma solamente seguire quei maledetti minuti finali, spesso 2 minuti bastano e avanzano.

Come velocizzare i tempi di una copertura


Se uno scopre che al 70' può coprirsi, e non sa quanto ha giocato in totale nel sistema, quando vince e quanto deve giocare per coprirsi, è completamente fuori di testa.

Ogni persona che fa parte di BetSystem ha un foglio di calcolo grazie al quale sa in tempo reale quanto ha giocato, e sa quanto vince LORDO se dovesse vincere, poi fa il calcolo per scoprire la vincita netta semplicemente sottraendo dalla vincita lorda il totale giocato nel sistema.

Una volta fatto questo, basta prendere la vincita potenziale, dividerla per la quota della copertura ed esce fuori l'importo da giocare per essere certi di una vincita matematica che abbia sempre lo stesso importo netto indipendentemente da come finisca il match.

La copertura, inoltre, c'è da dire che si fa SEMPRE giocando l'evento opposto a quello che si è giocato, questa cosa è banale, ma molte persone non arrivano nemmeno a questo.

mercoledì 4 gennaio 2017

Guadagnare con le scommesse sportive è possibile

Ciao, con questo articolo voglio introdurti ad un mondo sconosciuto alla stragrande maggioranza dei giocatori: quello dei guadagni con le scommesse sportive.

Capirai perché questo sito è seguito da scommettitori professionisti e da semplici appassionati: guadagnare con le scommesse è possibile e voglio spiegartene il motivo.

Sei pronto? Andiamo!

Un primo dato di base da tenere a mente è questo: solo il 3% di chi gioca sa come guadagnare con le scommesse e ci riesce puntualmente. Non ti sto parlando della famosa bolletta vincente che tutti, prima o poi, riusciamo ad infilare.

Ti parlo di vincite annuali, di una rendita mensile, di un vero stipendio e quindi sì, ti sto parlando di un vero lavoro.
Ti sembra impossibile? Io stesso tempo fa la pensavo come te, e poi….


Fin da ragazzo ho amato, come molti, i giochi di sale e ricevitorie…
Lotto, superenalotto, cavalli, scommesse sportive… E mi fermo qui :)
Crescendo ho capito che esistono giochi in cui a lungo termine è matematicamente impossibile guadagnare.

I giochi numerici, i gratta e vinci, le lotterie, i videopoker vengono ideati e studiati essenzialmente per un motivo: arricchire il banco (e quindi lo Stato). È credenza popolare che in questa categoria ricadano anche le scommesse sportive.

Bene… Non c’è niente di più sbagliato, e ti spiego perchè.

Come saprai la scommessa è definita tramite un parametro fondamentale: la quota.

La quota è un numero…

“Anche quelli del lotto sono numeri” starai pensando. Beh è così, anche se in realtà c’è una grande differenza: dietro una quota ci sono calcoli, ci sono statistiche, ci sono anni e anni di risultati sportivi… Eppure, è sempre l’uomo che decide una quota.

Partiamo da qui: la quota è  una stima.

Esprime la probabilità che un evento si verifichi, ma solo secondo l’idea del quotista, colui che decide e ti offre la quota. Quindi si tratta di un valore modellato da storia e statistica, ma definito dall’uomo.

Fissa questo punto come il primo piccolo “segreto” del guadagnare con le scommesse:

il quotista ti comunica attraverso la quota quanto, secondo lui, è probabile che un evento si verifichi e quindi quanto è disposto a pagarti quando ciò accade e questa è, ripeto, la sua valutazione personale.

È qui che interveniamo noi bravi giocatori :)

Se infatti è vero e matematico che i giochi numerici come il Lotto e simili pagano meno delle probabilità reali di vincita che offrono (ad esempio, l’ambo paga 250 volte a fronte di una probabilità di 1 su 400) non è così per le quote che, proprio perché definite dall’uomo e non da leggi matematiche, a volte contengono valore aggiunto e quindi pagano di più delle probabilità reali che rappresentano.

La vittoria facile delle Mercedes nell’ultimo Campionato di Formula1 (giocata a 3,00 lo scorso Febbraio, a Maggio era già bella che incassata!) è solo un esempio di quanto il valore di una quota possa essere abbondante rispetto alla reale probabilità.

È per questo motivo che chi vuol guadagnare giocando si tiene ben lontano dal Lotto e i suoi fratelli, e molto vicino alle scommesse sportive!

Una quota non è una legge numerica. Ricorda:

Una quota è una sfida tra il quotista che la decide e te che decidi di giocarla

Quindi dimentica frasi come “…Se deve succedere, succederà…” e dimentica “…È questione di Fortuna…” perché non è così: nelle quote c’è spesso valore aggiunto e, se sei bravo a trovarlo, nel lungo termine non potrai che guadagnare giocandole.

Quando ho capito questa cosa, nella mia mente ho iniziato a fare pensieri stupendi. Sì, hai capito bene. Ho iniziato a pensare di poter prevedere le quote, di poter battere il banco molto più spesso di quanto il banco potesse battere me, di diventare protagonista del mondo delle scommesse e di guadagnare vivendo di motorsport!

Vuoi sapere la cosa bella?

Non stavo delirando, e lui ne sa qualcosa ;)


In poco tempo ho iniziato a giocare e vincere. Ho iniziato con poco, ho ascoltato i consigli di chi ne sapeva più di me, ho provato e affinato diversi metodi e studiato le quote, ho perfezionato la conoscenza degli sport con i quali sono cresciuto e che oggi amo ancor più di prima, e sono diventato uno scommettitore professionista, un quotista, uno che lavora grazie alle sue passioni.

Nulla viene dal nulla e come tutti i lavori fatti bene anche quello dello scommettitore richiede dedizione e pazienza, ma se sei giunto su questa pagina allora hai probabilmente la mia stessa idea e, se vorrai, potrai entrare in quel famoso 3% di persone che sanno come guadagnare con le scommesse sportive.

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